Dare valore agli scarti: il progetto CIRCULAR BIOCARBON

Turning urban waste streams into added-value products

Il progetto CIRCULAR BIOCARBON prevede la realizzazione di una bioraffineria all’avanguardia, progettata per trasformare la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU) e i fanghi di depurazione in prodotti ad alto valore aggiunto.

Il modello di bioraffineria promosso dal progetto CIRCULAR BIOCARBON consentirà una gestione più efficiente dei rifiuti organici urbani, utilizzando tecnologie innovative per recuperare e produrre materie prime seconde per le industrie e i consumatori finali. 

Con il progetto CIRCULAR BIOCARBON, CAP prosegue la transizione verso un sistema economico circolare basato sul riuso e riciclo della materia, iniziato con la Biopiattaforma.

Info in breve

Progetto Dettagli
Inizio Progetto giu-21
Fine Progetto mag-27
Tematica Economia circolare
Finanziamento SI (BBI - JU)

I casi studio

Il progetto CIRCULAR BIOCARBON mira a essere prima di tutto un modello efficiente ed efficace di economia circolare, che potrà poi essere replicato presso altri impianti in Europa. Il modello di bioraffineria sarà implementato su due casi studio: in Italia, presso la Biopiattaforma di Sesto San Giovanni e in Spagna, presso il centro di innovazione tecnologia di Saragozza. L'implementazione multi-località promuove la replicabilità del modello, testando più schemi di gestione dei rifiuti, ecosistemi e pratiche in territori differenti.

CAP è leader del caso studio italiano, con il supporto scientifico di Università Politecnica delle Marche e Università di Verona, e la collaborazione di Novamont come partner industriale. Il progetto prevede l’impiego di rifiuti umidi, pretrattati nella Biopiattaforma, e di fango di depurazione, prodotto localmente a Sesto, in un innovativo processo di co-fermentazione. Questo processo incrementa il potenziale metanigeno del fango e consente di utilizzarlo all'interno dell'impianto di depurazione, riducendo l'uso di reagenti esterni e minimizzando la produzione di scarti.

A valle del processo di co-fermentazione, sarà validato [TA1]  su scala industriale un processo innovativo che consentirà di ottenere una biomassa ricca di biopolimeri, utilizzabili per la produzione di sacchetti biodegradabili e compostabili, nonché di teli per pacciamatura. Questo processo sarà integrato con una tecnologia avanzata per il recupero di nutrienti essenziali, come il fosforo, una materia prima critica, da destinare alla produzione di fertilizzanti con proprietà biostimolanti.

Il consorzio

Il progetto, coordinato da URBASER, riunisce un consorzio di 11 partners tra industrie e PMI paneuropee e intersettoriali, centri di ricerca e università provenienti da 5 paesi europei: Spagna, Italia, Danimarca, Francia e Germania, creando una sinergia unica e favorendo la creazione di connessioni strategiche tra settori molto diversificati.