Acqua, rifiuti ed energia sono gli asset su cui Gruppo CAP ha deciso di puntare per il futuro. In linea con le direttrici strategiche del suo piano di sostenibilità, il Gruppo ha intrapreso un percorso di transizione verso un’economia circolare che ha l’obiettivo di recuperare materiali ed energia dai rifiuti affinché vengano minimizzati gli sprechi. Secondo questa logica, CAP ha trasformato quello che fino a qualche anno fa era un processo lineare in un ciclo virtuoso. Da un lato, ottimizzando tutte le attività dal punto di vista organizzativo ed energetico, dall’altro riutilizzando ciò che già si produce – acqua depurata e fanghi di depurazione – grazie all’impiego di tecnologie innovative e all’avanguardia che permettono di estrarre tutto il valore possibile da ciò che da sempre viene considerato scarto.

Alla luce di questi princìpi, sono stati avviati diversi progetti volti a trasformare quello che prima era un rifiuto in energia elettrica o biometano. Una chiusura effettiva del cerchio grazie alla quale vengono valorizzati sia gli elementi recuperabili dal processo di depurazione delle acque (i cosiddetti fanghi di depurazione), sia l’acqua depurata che viene riutilizzata in ambito agricolo o per usi civili, ma anche gli scarti alimentari che non possono essere più venduti in filiera. In questa prospettiva, i depuratori, un tempo pensati come meri impianti di trattamento delle acque, si sono progressivamente trasformati in bioraffinerie evolute orientate al recupero delle materie prime seconde, quali il biometano, i fertilizzanti, lo zolfo, diversi chemicals e le sabbie.

Per tutelare l’ambiente, oltre allo sviluppo di progetti guidati dai princìpi dell’economia circolare, CAP adotta nuove tecnologie, in linea con il Pilastro innovatori del suo Piano di sostenibilità.