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La prima piattaforma di ricerca e sperimentazione in Italia nata per affrontare le sfide del sistema idrico integrato

Otto aziende, due istituti universitari e uno di ricerca per un investimento di circa 9 milioni di euro. Si chiama PerFORM WATER 2030 ed è il nuovo progetto presentato da Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico integrato della Città Metropolitana di Milano, nell’ambito del POR (Programma Operativo Regionale) FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2014-2020 e della Call d’innovazione "Accordi per la Ricerca e l'Innovazione" di Regione Lombardia.

Unico nel suo genere non solo in Lombardia, ma nell’intero Paese, PerFORM WATER 2030, la cui definizione ufficiale è Platform for Integrated Operation Research and Management of Public Water towards 2030, avrà una durata di 30 mesi, e andrà a formare una piattaforma diffusa di ricerca, sviluppo e implementazione di tecnologie e strumenti decisionali volti a garantire una sempre più efficace gestione del servizio idrico integrato.

Le attività di intervento del progetto sono di importanza strategica per tutto il settore della gestione delle acque pubbliche, spaziando dalla fornitura costante di acqua di alta qualità alla riduzione della produzione di fanghi, dal recupero di risorse al risparmio e produzione di energia, passando inoltre per la riduzione delle emissioni atmosferiche, dal monitoraggio degli inquinanti emergenti fino all’analisi dei costi e della tariffazione.

Capofila del progetto è Gruppo CAP  che ha coinvolto 8 realtà industriali, 2 università e un istituto di ricerca, ognuno dei quali metterà a disposizione le proprie competenze tecniche in un contesto di contaminazione di idee, progetti e conoscenze specifiche. Tra le aziende partner: GeneGIS GI (sistemi informativi per l’ambiente), Hydep (acquaponica e recupero di idrogeno), MMI (modellistica e monitoraggio idrologico), Passavant Impianti (impianti trattamento acque), SEAM Engineering (progettazione impianti in campo ambientale - realizzazione impianti dimostrativi), SIAD (gruppo nel settore chimico), VEOLIA (trattamento delle acque municipali e industriali), VOMM (impianti per il trattamento e valorizzazione energetica dei fanghi). PerFORM WATER 2030 sarà coordinato scientificamente dal Politecnico di Milano, con la presenza di Fondazione Politecnico di Milano. Prevede inoltre la partecipazione dell’Istituto di Ricerca sulle Acque del Consiglio Nazionale delle Ricerche (IRSA-CNR) e dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Con 8.765.949 milioni di euro di budget e un finanziamento di 4.499.166 euro, l’iniziativa prenderà vita nelle 4 sedi dei 61 impianti di depurazione di Gruppo CAP, a partire da Bresso, a nord di Milano, dove già da marzo 2017 l’azienda sta sperimentando con successo la produzione di biometano estratto dai reflui fognari. Un progetto grazie al quale la monoutility si è recentemente aggiudicata il primo premio del concorso nazionale “Verso un’economia circolare”, assegnato da Kyoto Club, organizzazione non profit impegnata nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas-serra assunti con il Protocollo di Kyoto.

L’impianto di depurazione di Peschiera sarà invece utilizzato per testare la rimozione avanzata di azoto dai reflui della Città metropolitana di Milano. I siti di San Giuliano Est e Ovest e di Sesto San Giovanni ospiteranno invece attività di ricerca, implementazione e sperimentazione di tecnologie sulla valorizzazione dei fanghi e la rimozione di inquinanti emergenti, mentre la Sala Azzurra dell’Idroscalo, a Segrate, diventerà la base di ricerca e innovazione condivisa di PerFORM WATER 2030 e lo spazio per lo sviluppo di attività di modellazione e di strumenti operativi.

Questi gli ambiti di ricerca specifici mirati per ogni macro area:
• LINEA ACQUA: controllo della qualità delle acque di approvvigionamento e ottimizzazione delle reti di distribuzione, ottimizzazione dei processi di trattamento delle acque reflue con tecnologie innovative per soddisfare i più stringenti limiti di qualità allo scarico, monitoraggio di inquinanti emergenti ed emissioni in atmosfera.
• LINEA FANGHI: riduzione della produzione dei fanghi di depurazione, valorizzazione termica dei fanghi e recupero di energia e materie prime.
• LINEA RECUPERO ENERGIA E MATERIA: recupero di energia e materia all’interno degli impianti, upgrade del biogas a biometano, ottimizzazione dei processi di digestione anaerobica.
• LINEA ACCETTABILITÀ’ SOCIALE ED ECONOMICA DELLE TECNOLOGIE attraverso il coinvolgimento degli stakeholder e analisi avanzate dei costi e della tariffazione.