Più diritti e tutele per i lavoratori con il nuovo patto per le maestranze firmato da Gruppo CAP

Comunicato stampa 07/10/2025
L’iniziativa prevede controlli documentali lungo tutta la filiera degli appalti per contrastare lavoro irregolare, promuovendo un modello virtuoso di responsabilità tra impresa pubblica e fornitori

Una nuova frontiera nella lotta al lavoro irregolare e alla tutela delle persone: nasce il Patto per la Tutela delle Maestranze, l’iniziativa promossa da Gruppo CAP, la green utility pubblica che gestisce il servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, per rafforzare gli standard di legalità e qualità nei contratti d’appalto e nei servizi affidati a terzi.

Con questo strumento, sottoscritto tra le società del Gruppo e i propri fornitori, CAP intende andare oltre i minimi previsti dalla normativa, attivando un sistema di controllo e monitoraggio innovativo e capillare che prevede ad esempio la possibilità di accedere a documenti chiave per verificare il rispetto degli obblighi, il pagamento diretto dei lavoratori da parte di CAP in caso di inadempienza dell’appaltatore e canali di whistleblowing per segnalazioni anonime. L’obiettivo è duplice: prevenire e contrastare ogni forma di lavoro nero, grigio o povero, e promuovere una cultura diffusa del lavoro dignitoso, equamente retribuito e tutelato.
 

Una scelta strategica, in linea con l’Agenda 2030 e i valori pubblici

Il Patto si inserisce nel quadro degli obiettivi dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, che individua nel lavoro dignitoso uno dei pilastri fondamentali per la crescita equa e inclusiva.

"La nostra visione è chiara: il lavoro non è un costo da comprimere, ma un valore da tutelare", dichiara Yuri Santagostino, presidente di Gruppo CAP. "Con il Patto per la Tutela delle Maestranze vogliamo essere protagonisti attivi nel garantire diritti, legalità e trasparenza in tutta la nostra filiera, mettendo al centro le persone. L’iniziativa si colloca in una più ampia strategia di sostenibilità, legalità e innovazione promossa da Gruppo CAP, coerente con il nostro Piano di Sostenibilità e con il ruolo che un’impresa pubblica moderna deve assumere: garante dei diritti, promotrice di equità sociale e attrice responsabile nei confronti della comunità e del territorio."
 

Legalità, trasparenza e responsabilità condivisa

Il Patto si basa su un principio cardine: la responsabilità condivisa tra Gruppo CAP e i suoi fornitori. L’impresa che partecipa a una gara d’appalto sottoscrive volontariamente il Patto, accettandone le clausole e impegnandosi al rispetto delle condizioni previste.

"In un contesto in cui la normativa si evolve per rafforzare le tutele, riteniamo che un’azienda pubblica debba fare da apripista", spiega il direttore generale di Gruppo CAP, Michele Falcone. "Questo Patto rappresenta un modello replicabile anche da altre stazioni appaltanti che vogliano concretamente garantire la tutela dei lavoratori."
 

Oltre la normativa: controlli documentali, sul campo e tutele rafforzate

Il Patto introduce obblighi e misure di controllo che vanno oltre i requisiti di legge come ad esempio:

·        Sistema di controllo continuo durante l'esecuzione dei lavori, capace di rilevare anomalie non solo tra i dipendenti diretti dell'Appaltatore ma anche tra tutti i lavoratori impiegati attraverso subappalti e contratti derivati;

·        Accesso obbligatorio a documentazione chiave (Libro Unico del Lavoro, buste paga, registro presenze, tracciabilità dei pagamenti) per verificare il rispetto degli obblighi e richiedere interventi correttivi immediati in caso di irregolarità;

·        Pagamento diretto ai lavoratori da parte di Gruppo CAP in caso di inadempienza dell'appaltatore o dei subappaltatori;

·        Audit a campione e canale whistleblowing per segnalazioni anonime, al fine di intercettare tempestivamente eventuali violazioni.