Partono domani 2 luglio i lavori per la nuova rete fognaria a emissioni zero, grazie all’impiego di materiale ecocompatibile, di veicoli a basso impatto ambientale e alla piantumazione di alberi ad alto assorbimento di anidride carbonica
Iniziano domani 2 luglio, e proseguiranno fino alla fine di ottobre a Magnago, i lavori per il primo cantiere sostenibile di Gruppo CAP, affidati all’azienda SIA srl, all’interno dell’accordo quadro 2018/2021. Si tratta di un progetto da oltre 200mila euro per la posa di circa 250 metri di nuove tubazioni.
“Resilienza, è questa la parola giusta per comprendere il nostro approccio verso il territorio di Magnago e di tutti i comuni della Città metropolitana, commenta Alessandro Russo, presidente e amministratore delegato di Gruppo CAP. L’abbiamo messo nero su bianco nel nostro primo piano di sostenibilità che guarda al 2033 e che mira a fare dell’economia circolare il nostro modello di riferimento per minimizzare l’impatto ambientale e lo spreco di una risorsa essenziale come l’acqua, creando valore dalle materie di scarto”.
La realizzazione della nuova rete fognaria riguarda via Ada Negri, via Novara e via F.lli Bandiera, essendo questa porzione di territorio a oggi non servita dalla pubblica fognatura. La scelta di Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, e di SIA srl è quella puntare sulla sostenibilità: il cantiere, per un costo previsto di 222.560€, prevede infatti una serie di accorgimenti, modalità di lavoro e impiego di materiali che consentano la riduzione delle emissioni e il totale rispetto del territorio, anche in chiave di economia circolare.
Il Piano di Sostenibilità di Gruppo CAP, presentato il mese scorso, illustra infatti come le stime relative alla crescita della popolazione mondiale (9,8 miliardi entro il 2050) pubblicate dalle Nazioni Unite, insieme alla rapida crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, produrrà come conseguenza un aumento della domanda di risorse naturali. Il National Footprint Accounts ha stimato che nel 2018 l’Earth Overshoot Day, cioè il giorno in cui la terra è andata in debito di risorse naturali, sia stata superata il primo di agosto. Continuando con i trend attuali, entro il 2050 l’umanità consumerà ogni anno il doppio delle risorse che il Pianeta è in grado di produrre.
La strategia per invertire queste tendenze è l’economia circolare, che prevede di utilizzare i prodotti di oggi come risorse per domani, riducendo al massimo i rifiuti e gli impatti sull’ambiente. In questa logica si inserisce la strategia di Gruppo CAP, presentata nel Piano di Sostenibilità come impegno a “chiudere il cerchio”, per recuperare la maggior quantità possibile di materia ed energia, con l’obiettivo di lungo periodo di ridurre del 40% le tonnellate di CO2 equivalente, corrispondenti all’impatto delle attività aziendali.
Il cantiere di Magnago è un passo concreto in questa direzione, grazie a soluzioni tecniche che coniugano le migliori tecnologie disponibili sul mercato con l’obiettivo della sostenibilità ambientale. Nel dettaglio, per realizzare la nuova rete fognaria: - saranno utilizzate tubature in materiale plastico riciclato (PEAD e PVC-U). - I macchinari e i mezzi di servizio per il cantiere sono stati scelti in base al basso livello di emissioni (vetture bifuel a GPL e Metano, macchinari Stage IV, ovvero a basse emissioni grazie ai sistemi HPCR – minori consumi grazie a un nuovo sistema di iniezione che regola la pressione del carburante – e SPC –che riduce il numero di giri quando il carico del motore è basso, che si traduce nel Minimo Automatico dopo 4 secondi a basso regime e nello spegnimento automatico dopo 3 minuti. - I materiali di rinterro degli scavi saranno costituiti da sabbietta, ghiaietto e frantumato interamente riciclati, preferibilmente provenienti dallo scavo stesso se le analisi della composizione del terreno scavato daranno esito positivo per il riutilizzo (UNI EN 13242/13285).
Grazie a questi accorgimenti, SIA srl ha potuto valutare la Carbon Footprint del cantiere – sia in termini di anidride carbonica equivalente che in termini di fabbisogno energetico – basandosi sulla metodologia LCA (Life Cicle Assessment) previste a livello internazionale dalle norme della serie UNI EN ISO 14040 attraverso la quale vengono analizzati tutti i processi correlati al servizio, dalla fase di produzione delle tubazioni fino alla posa in cantiere. L’analisi, realizzata secondo lo standard internazionale, conclude che il cantiere di Magnago ridurrà la Carbon Footprint di circa il 30% rispetto allo stesso lavoro eseguito con le tecniche e i materiali tradizionali.
Infine, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, per azzerare le emissioni del cantiere, si è pensato di piantumare alberi ad alto assorbimento di anidride carbonica. La scelta è caduta sull’acero riccio che, secondo uno studio del CNR di Bologna, risulta capace di assorbire, nei primi 5 anni di vita, 138 kg di CO2 all’anno, per arrivare a 205 dopo il quinto anno. Si è dunque calcolato che, piantando 6 aceri ricci, in 10 anni l’attività di queste piante porterà ad azzerare le emissioni prodotte dal cantiere.