Varedo: Croce Rossa e Protezione civile nell’ex-depuratore di Gruppo CAP

Comunicato stampa 13/02/2017
Riconversione degli spazi come buona pratica di economia circolare

 In futuro diventerà un parco di 60mila metri quadrati, ma nel frattempo l’impianto di depurazione dismesso potrà già ospitare la sede della Croce Rossa e della Protezione civile di Varedo, grazie a un accordo fra Gruppo CAP e l’amministrazione comunale.

Gli stabili dismessi e lasciati vuoti, si sa, si degradano velocemente e possono divenire oggetto di vandalismi, oltre a rappresentare uno spreco di spazi e risorse che possono invece essere messe a disposizione della collettività. Nasce da questa riflessione il comodato d’uso firmato in questi giorni da Comune di Varedo e Gruppo CAP per l’utilizzo degli immobili esistenti all’interno dell’area del depuratore, che non è più in funzione dal 2015.

Con il comodato gratuito a favore del Comune, Gruppo CAP consente all’amministrazione di utilizzare le due palazzine che si trovano all’ingresso dell’area dell’impianto e il capannone posto poco più avanti, utile, quest’ultimo, per parcheggiare i mezzi di servizio e le ambulanze.

In futuro l’area del depuratore diventerà un parco a disposizione dei cittadini – spiega il sindaco Filippo Vergani - ma in attesa di completare il progetto, che richiederà alcuni anni di lavoro, insieme a Gruppo CAP abbiamo deciso di non lasciare vuoto l’impianto, ottenendo il doppio risultato di garantire al Comune un risparmio di soldi pubblici, e di far sì che lo spazio sia utilizzato e quindi presidiato e sicuro, come avevamo anche preannunciato la scorsa primavera in campagna elettorale”.

Questo accordo è un esempio concreto di economia circolare – gli fa eco Alessandro Russo, presidente di Gruppo CAP –. Recuperare un’area industriale dismessa e metterla a disposizione del Comune per attività sociali significa per noi concretizzare la nostra missione di azienda pubblica: l’obiettivo è gestire il servizio idrico in un’ottica di responsabilità sociale e di distribuzione del valore prodotto dalle nostre attività, per contribuire, grazie al nostro lavoro, al benessere sociale del territorio in cui operiamo”.

L’azienda idrica manterrà la possibilità di usare un locale nella seconda palazzina per le attività legate al servizio idrico. Nell’area rimangono infatti i quadri che regolano il telecontrollo e il punto di partenza del collettore che porta i reflui all’impianto di Pero.

Nel frattempo sono in corso i lavori per trasformare la vecchia vasca di ossidazione e sedimentazione in una vasca di prima pioggia, che aiuterà il buon funzionamento del collettore, raccogliendo e accumulando l’acqua in momenti di eventi meteorici particolarmente intensi per reimmetterla nel collettore quando smette di piovere, consentendo così di non sovraccaricare le tubazioni e migliorando la qualità dell’acqua del Seveso. Gruppo CAP provvederà a recintare l’area prima di cederla in comodato al Comune, per garantire la sicurezza in uno spazio molto ampio che vedrà la convivenza fra le operazioni di manutenzione sull’impianto, i lavori per la nuova vasca e le attività di utilità sociale programmate dal Comune.

Fino al 2015 il depuratore di Varedo raccoglieva i reflui, oltre che di Varedo stessa, anche dei Comuni di Bovisio Masciago, Barlassina, Cesano Maderno, Seveso, Lentate sul Seveso, Meda e Cabiate. È stato dismesso grazie a un maxi-intervento da 8 milioni di euro progettato e realizzato da Gruppo CAP, che ha consentito alla rete fognaria proveniente dagli scarichi civili e industriali dell’aree nord del Seveso di confluire nel depuratore di Pero, con un grande vantaggio ambientale per il territorio e i comuni coinvolti.