Parte da Milano, con una sperimentazione sul sistema acquedottistico del Legnanese, la rivoluzione nel sistema di analisi dell’acqua di rubinetto che d’ora in poi garantirà ancora di più e ancora meglio la qualità di ciò che beviamo in Italia.
Gruppo CAP, primo in Italia ad adottare il Water Safety Plan introdotto dalla normativa europea, ha concluso la fase pilota e ha ottenuto la certificazione dell’Istituto Superiore di Sanità, che in una nota del 29 dicembre raccomanda “l’applicazione della matrice di rischio elaborata nel modello proposto ad altri sistemi acquedottistici”, e conferma che “si può considerare il Piano di sicurezza dell’acqua sviluppato e implementato per il sistema di Legnano in linea con i principi e le metodologie raccomandate nelle linee guida dell’Istituto e con i dettami di cui alla direttiva europea 2015/1787”, che è in fase di trasposizione a livello nazionale. Una sorta di benchmark per le future implementazioni in tutto il paese.
Tecnologie all’avanguardia, ricerca universitaria, e soprattutto un approccio completamente nuovo, trasversale e multidisciplinare, garantito dalla collaborazione tra Università, centri di ricerca, autorità sanitarie e ambientali, enti locali e Gruppo CAP, si sono intrecciati nell’ultimo anno e mezzo di sperimentazione sul campo: il risultato è il Water Safety Plan (in sigla WSP), un modello già previsto dalla legislazione europea e la cui adozione diventerà presto obbligatoria nei singoli Stati.
L’obiettivo del WSP è rendere ancora più sicura l’acqua del rubinetto, rivoluzionando il sistema dei controlli sull’acqua potabile, con un modello che prevede un sistema globale di gestione del rischio esteso all’intera filiera idrica, dalla captazione all’utenza finale. Il nuovo approccio consente di decidere insieme alle autorità sanitarie e alle altre autorità competenti, sulla base di una concreta e puntuale valutazione dei rischi, quali parametri monitorare con più frequenza, o come estendere la lista di sostanze da tenere sotto controllo in caso di preoccupazioni per la salute pubblica. Il tutto anche grazie al coinvolgimento attivo dei Comuni e degli stakeholder.
La sperimentazione è stata gestita da un team multidisciplinare. Nei tre comuni pilota del sistema acquedottistico legnanese (Legnano, Cerro Maggiore, San Giorgio su Legnano) sono state installate sonde parametriche e analizzatori in continuo che consentono un monitoraggio costante dei dati, superando il tradizionale sistema basato su prelievi e analisi.
“Come Gruppo CAP abbiamo deciso di non aspettare che il Water Safety Plan divenisse obbligatorio, e di portarci avanti candidandoci a sperimentarlo per primi, per avere il tempo di effettuare gli investimenti necessari in termini di innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo della conoscenza. Il riconoscimento dell’Istituto Superiore di Sanità premia un anno di lavoro intenso, innovativo e il cui esito non era per nulla scontato – spiega Alessandro Russo, presidente di Gruppo CAP –. Tutto per garantire un’acqua ancora più di qualità, sulla quale i controlli non sono solo puntuali e continui, come avviene già adesso, ma anche ritagliati sulle caratteristiche della nostra falda e del nostro territorio, anche grazie al dialogo con i Comuni e con i cittadini”.
Gruppo CAP
Il Gruppo CAP è una realtà industriale che gestisce il servizio idrico integrato sul territorio della Città Metropolitana di Milano e in diversi altri comuni delle province di Monza e Brianza, Pavia, Varese, Como secondo il modello in house providing, cioè garantendo il controllo pubblico degli enti soci nel rispetto dei principi di trasparenza, responsabilità e partecipazione. Attraverso un know how ultradecennale e le competenze del proprio personale coniuga la natura pubblica della risorsa idrica e della sua gestione con un’organizzazione manageriale del servizio idrico in grado di realizzare investimenti sul territorio e di accrescere la conoscenza attraverso strumenti informatici. Gestore unico della provincia di Milano per dimensione e patrimonio il Gruppo CAP si pone tra le più importanti monoutility nel panorama nazionale.