Parte il Festival dell’Acqua: al centro anche investimenti e sviluppo tecnologico di CAP

Comunicato stampa 01/10/2015

Milano, 1 ottobre 2015 - “Il Festival dell’Acqua arriva a Milano nel momento migliore: da lunedì potrà mettere in luce l’impegno profuso dalle aziende pubbliche lombarde. Oggi il servizio idrico sul nostro territorio è un’eccellenza in grado di garantire qualità, generare innovazione, creare posti di lavoro e trainare il rilancio dell’economia”. Alessandro Russo, presidente di CAP Holding, fotografa l’attività dell’azienda idrica a pochi giorni dall’avvio del Festival dell’Acqua, l’evento nazionale promosso ogni due anni da Utilitalia, e che per l’edizione 2015 si terrà proprio a Milano (al Castello Sforzesco dal 5 al 9 ottobre) sostenuto anche da CAP che sarà presente in una dozzina di dibattiti, anche internazionali grazie al ruolo attivo dell’azienda nell’associazione Aqua Publica Europea e in Ceep, la federazione europea delle società dei servizi pubblici.

“Abbiamo pianificato investimenti per 560 milioni di euro tra il 2015 e il 2020: uno sforzo enorme per riqualificare depuratori, estendere le nostre dorsali dell’acqua, investire in contatori intelligenti, telecontrollo, webGIS, e più in genere in nuove soluzioni tecnologiche per rispondere alle esigenze di un territorio che cresce e che oggi ha la consapevolezza che l’acqua non vada solo garantita ai cittadini, ma gestita in modo sostenibile e innovativo per evitare sprechi e tutelare la falda – dice Russo -. Questa capacità di investimento assicura un indotto di 1800 posti di lavoro ogni anno, grazie a una media di 100 cantieri attivi quotidianamente sul territorio”.

Questo si traduce in obiettivi concreti. Per esempio nella certezza che tutti i Comuni della Città Metropolitana usciranno entro il 31 dicembre dalla procedura di infrazione, e potranno evitare le sanzioni previste dall’Unione Europea per le carenze nella depurazione: “Quando nel 2013 il Gruppo CAP è diventato il gestore unico di tutta l’area della provincia di Milano, ha ereditato dai Comuni le vecchie gestioni in economia, e si è posto l’obiettivo di mettere a norma tutto il patrimonio di reti fognarie e depuratori”.

Non solo depurazione. Oggi CAP ha 887 pozzi, 1400 fontanelle e quasi 200 Case dell’Acqua sparse sul territorio. Disseta anche i visitatori di Expo con le 30 Case dell’Acqua installate con MM per l’Esposizione universale: “I cittadini sono tornati ad amare l’acqua di rubinetto: lo confermano anche i 646 istituti che la servono nelle mense scolastiche”.

Ma la sfida di domani è nella sostenibilità, seguendo le parole d’ordine dell’efficienza energetica e della tutela dell’ambiente. “Due giorni fa abbiamo ricevuto la bella notizia di aver vinto un bando Life dell’Unione Europea, con un progetto per la produzione di energia dai fanghi reflui che abbiamo presentato insieme al Politecnico di Milano e alla società AST”.

Tutto questo senza dimenticare, mai, il legame con il territorio. “La nostra Carta per l’Acqua, lanciata nel 2014 e sottoscritta con i Comuni, Legambiente, il Contratto Mondiale per l’Acqua e altre associazioni locali, è stata citata in uno studio recente dell’OCSE tra le migliori pratiche per il rapporto con gli stakeholder. È un patto che ci impegna a mettere on line, con trasparenza e chiarezza, tutti i dati relativi a quantità e qualità dell’acqua nei Comuni della Città Metropolitana”. 

Ma l’impegno di CAP va oltre i confini milanesi. Oltre ad essere stati tra i fondatori, alcuni anni fa, dell’associazione Aqua Publica Europea (e il trend mondiale parla di 235 casi di passaggio dalla gestione privata a quella pubblica tra il 2000 e il 2015, in 37 Paesi), oggi CAP guida la neonata Water Alliance, una squadra composta dalle 7 aziende pubbliche in house che gestiscono il servizio a Monza, Bergamo, Lodi, Pavia, Cremona, Lecco. Alle 7 aziende si è aggiunta proprio ieri Secam, l’azienda idrica (sempre pubblica) di Sondrio: “Non ci interessa crescere da soli ma crescere insieme. Sviluppo tecnologico e innovazione hanno senso se portano a un miglioramento complessivo del servizio, e a confrontarci per trovare insieme soluzioni nuove, che ci rendano un vero smart land, un territorio intelligente”.