Innovazione, condivisione, tecnologia e opportunità: sono queste le parole chiave al centro di Eurocities 2016, la tre giorni che si tiene a Milano dal 16 al 18 novembre e sviluppa il tema “Sharing cities”, concentrando l’attenzione sui nuovi modelli di crescita e gli approcci alternativi per il welfare e i servizi delle città del futuro. E proprio quanto la sharing economy incontra il nostro oro blu, concentrandosi su sostenibilità e innovazione, entra in gioco l’impegno di Gruppo CAP per la gestione del servizio idrico della Città Metropolitana di Milano. Oggi infatti, al centro congressi MiCo, Gruppo CAP presenterà alcuni dei progetti implementati negli ultimi anni per costruire le smart cities e le smart land del futuro: dalla piattaforma WebGis che mette a disposizione tutti i dati relativi al servizio idrico, fino al depuratore che riutilizza i reflui fognari per produrre bio carburante.
Per gestire le risorse del sottosuolo in modo intelligente è indispensabile infatti ottimizzarne l’utilizzo, assicurando la fruibilità via web delle informazioni e sviluppando servizi di assistenza accessibili a tutti: tecnici delle aziende, cittadini, professionisti, tecnici dei comuni serviti, prefettura e forze di polizia, in un’ottica di sharing economy. Questa sfida è stata colta da Gruppo CAP che ha così sviluppato il progetto WebGis: una piattaforma dedicata che mette a disposizione i dati georeferenziati relativi al servizio idrico come acquedotti, reti fognarie, elementi del reticolo idrico, geologia del territorio, cantieri aperti e interventi di manutenzione effettuati o programmati. Tutti questi dati sono disponibili online su piattaforme dedicate ai diversi pubblici di riferimento, consentendo anche l’utilizzo di WebGis da parte delle Forze di Polizia che possono raccogliere tutte le informazioni relative ai cantieri e all’intera filiera delle imprese coinvolte per un’attività di screening preventivo.
Oggi più che mai, è impossibile parlare di smart cities senza prendere in considerazione l’economia circolare. Una città per essere veramente Smart deve infatti essere in grado di implementare dei sistemi in grado di favorire lo sviluppo in un’ottica sempre improntata alla sostenibilità ambientale. Da questa consapevolezza è nato il progetto che prevede il riutilizzo dei fanghi di depurazione per la produzione di biometano. Di recente Gruppo CAP ha infatti presentato, presso il suo depuratore di Bresso-Niguarda, il primo distributore di biocarburante ottenuto da reflui fognari: un grande risultato che, su larga scala, permetterà a tutti i cittadini della Città Metropolitana di rifornire i propri veicoli direttamente dai depuratori. Si stima infatti che il solo depuratore di Bresso potrebbe arrivare a sviluppare una produzione annua di biometano di 341.640 kg, sufficienti ad alimentare 416 veicoli per 20 mila km all’anno.
"Siamo una grande azienda pubblica costantemente orientata verso la sperimentazione e l’innovazione, elementi a nostro avviso imprescindibili per contribuire allo sviluppo delle città del domani. - osserva Alessandro Russo, Presidente di Gruppo CAP – Con il nostro impegno cerchiamo ogni giorno di rendere la risorsa idrica sempre più ‘smart’, andando incontro non solo alle esigenze dei cittadini e degli altri operatori del settore ma anche dell’ambiente, in un’ottica di condivisione e cooperazione, come dimostrano i nostri progetti. Tutti sappiamo che è ormai impossibile parlare di smart cities senza pensare alla sharing e alla circular economy ed è proprio per questo che cerchiamo costantemente soluzioni innovative per la gestione del nostro bene più prezioso".