Una vera e propria corsa contro il tempo, quella per risolvere le infrazioni comunitarie sul territorio del Comune di Rho, ma oggi si può finalmente dire che i lavori sono terminati, a vantaggio dell’ambiente e delle casse pubbliche, perché si sono evitate le sanzioni previste dall’Europa se i lavori non si fossero conclusi entro il 31 dicembre 2015.
La rete fognaria del comune di Rho presentava diverse situazioni critiche, che sono state analizzate e risolte negli ultimi tre anni, con soluzioni progettuali tecnologicamente avanzate, elaborate dall’area tecnica del Gruppo CAP in collaborazione con gli uffici comunali, nell’intento di collegare alla fognatura tutte le aree del territorio, eliminando gli scarichi che ancora rimanevano nei corsi d’acqua e convogliando tutte le acque reflue al depuratore di Pero, dove vengono ripulite prima di essere restituite ai fiumi.
I tanti i cantieri aperti, con diverse squadre di operai al lavoro spesso contemporaneamente, per stare nei tempi previsti dalla Comunità Europea, hanno consentito di realizzare nuovi tratti di fognatura e nuovi collettori, di portare a termine la manutenzione straordinaria di tutta la fognatura, che oggi è a norma e rispettosa dell’ambiente.
In particolare, due grandi progetti hanno visto l’eliminazione degli scarichi nei torrenti Lura e Bozzente: tre anni di lavoro - a Passirana, Terrazzano e Mazzo - e 5 milioni di investimento hanno portato alla realizzazione del collettore da Lainate a Mazzo di Rho che ha eliminato gli scarichi nel Lura; mentre 2 milioni e 743 mila euro sono stati investiti nel progetto di dismissione degli scarichi nel Bozzente.
Un altro importantissimo intervento da quasi 10 milioni di euro ha riguardato le zone intorno al fiume Olona, coinvolgendo 15 comuni (oltre a Rho, Baranzate, Cesate, Lainate, Pregnana, Canegrate, Cerro Maggiore, San Vittore Olona, San Giorgio su Legnano, Nerviano, Parabiago, Pogliano, Senago, Solaro e Vanzago). A Rho in particolare si è lavorato nelle zone di via Tonale, Molino Nuovo, Bixio, San Bernardo, Magenta e San Martino.
“Siamo molto orgogliosi di questo risultato – ha commentato il presidente del Gruppo CAP, Alessandro Russo -: al momento della sua nascita dalla fusione di tutte le aziende presenti sul territorio della Città Metropolitana di Milano, Il Gruppo CAP aveva da realizzare 117 interventi rientranti nella procedura di infrazione comunitaria su fognature e depuratori. Quasi 134 milioni di euro di investimenti da concludere entro la fine del 2015 per evitare le multe europee. Oggi possiamo dire che la missione è compiuta: tutto il territorio servito è uscito dall’infrazione e non dovrà pagare le multe della comunità europea. Gli interventi sul territorio di Rho sono stati numerosi e complessi, e sono stati possibili grazie al know-how e all’impegno della nostra area tecnica, e soprattutto grazie alla collaborazione delle amministrazioni comunali, degli uffici tecnici e di tutti i cittadini, nella comprensione che questi lavori hanno una grande utilità dal punto di vista ambientale (e anche economico visti gli importi delle multe in caso di non rispetto delle imposizioni europee), e che è inevitabile creare qualche disagio alla cittadinanza, in vista di un futuro migliore per il territorio”.
“Esprimo la mia soddisfazione – commenta il Sindaco di Rho Pietro Romano - per il raggiungimento di questo importante obiettivo, che porta il Comune di Rho al rispetto ambientale oltre che al rispetto dei tempi richiesti dalla Comunità Europea per l’adeguamento del sistema fognario e di smaltimento delle acque. E’ stato un lavoro lungo e difficile, a volte impattante sul territorio, ma assolutamente indispensabile per garantire il convogliamento di tutte le acque fognarie al depuratore con ingenti vantaggi ambientali ed economici. Ringrazio il Gruppo CAP e gli uffici del Comune di Rho per la professionalità e le capacità organizzative dimostrate, nonché tutti i cittadini che in questi anni hanno dovuto subire disagi nella viabilità a causa dei lavori, ma che hanno dimostrato una grande disponibilità nella consapevolezza dell’importanza dei lavori che erano in corso. Gli investimenti di CAP in questi ultimi anni sul nostro territorio per il raggiungimento di questo obiettivo sfiorano gli 8 milioni di euro al netto dei lavori in corso per risolvere definitivamente il problema dell’allagamento del sottopasso.”
L’assessore ai Lavori Pubblici, Maria Rita Vergani, commenta: “I lavori sulla rete fognaria, che comportano importanti scavi, chiusura delle vie interessate, difficoltà nei lavori per interferenze con altri reti, hanno causato nel loro svolgimento numerosi disagi soprattutto per i cittadini: oggi, a fine lavori, possiamo dire che a fronte di quanto “sofferto”, la nostra rete fognaria ha visto risolte le sue criticità più importanti con l’estensione a zone che non ne erano servite. Questi interventi sono tra quelli meno visibili dai cittadini, anche in termini di “utilità”, ma per noi hanno rappresentato l’attenzione a servizi fondamentali e importanti non solo dal punto di vista ambientale. Colgo l’occasione per ringraziare personalmente il presidente del Gruppo CAP, Alessandro Russo, per la disponibilità e la considerazione che dimostra nei confronti del nostro territorio e dei bisogni della nostra città. Ringrazio anche gli uffici comunali e i cittadini che hanno contribuito per la propria parte al raggiungimento di questo risultato.”
“La realizzazione di questi interventi sulla rete fognaria da parte del Gruppo CAP – conclude Gianluigi Forloni Assessore a Ecologia, ambiente e mobilità - ha una valenza ambientale per il nostro territorio molto rilevante. Essi concludono un lungo lavoro iniziato cinque anni fa per completare il collettamento delle acque fognarie. Adesso, che i lavori sono terminati, possiamo dichiarare che il 100% delle acque fognarie è convogliato al depuratore senza più inquinare i nostri fiumi, evitando l'infrazione della Comunità Europea. I risultati si manifesteranno nei prossimi anni con il miglioramento dei nostri corsi d’acqua.”
L’infrazione comunitaria
Per quanto riguarda il trattamento delle acque reflue, la normativa di riferimento è la Direttiva 91/271/CEE recepita dall’Italia con il D. Lgs. 152/2006 (il cosiddetto Codice dell’Ambiente). La Direttiva prevede che tutti gli agglomerati superiori ai 2mila abitanti equivalenti siano forniti di adeguati sistemi di reti fognarie e trattamento delle acque reflue, secondo precise scadenze temporali, ormai già passate.
Per le mancanze nell’attuazione della Direttiva l’Italia ha già subito due condanne da parte della Corte di Giustizia Europea, la C565-10 (Procedura 2004-2034) e la C85-13 (Procedura 2009-2034) e l’avvio di una nuova procedura di infrazione (Procedura 2014-2059).
La depurazione ha un ruolo fondamentale in termini di protezione ambientale perché consente l’immissione nell’ambiente dei reflui prodotti solo dopo i trattamenti che rimuovono gli inquinanti. È una misura di salvaguardia per fiumi e mari, per la conservazione della biodiversità, per la tutela della salute pubblica e, infine, per la valorizzazione dei territori.
Sulla depurazione l’Italia registra un ritardo infrastrutturale grave e persistente, che si configura come una vera e propria emergenza nazionale. Numerosi Comuni italiani sono infatti sprovvisti di adeguate reti fognarie e di impianti per il trattamento dei reflui: due italiani su dieci sono senza fogne, tre su dieci senza depuratori. Il 40% dei nostri fiumi sono gravemente inquinati: ecco perché dall’Unione Europea sono in arrivo pesanti sanzioni per inadempienza alle direttive comunitarie per depurazione e fognature.