Il Gruppo CAP in prima linea in vista della COP 21

Comunicato stampa 30/07/2015

 C’è grande aspettativa per la prossima COP 21, la conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici che si terrà a dicembre prossimo a Parigi. La prima Cop si è svolta nel 1995 a Berlino ma la più famosa è certamente la COP 3, che si tenne a Kyoto, in Giappone e che diede vita all’omonimo protocollo, il primo accordo che ha vincolato i paesi industrializzati a ridurre le emissioni entro certi limiti. 

Il prossimo inverno gli occhi saranno tutti puntati sulla capitale francese. La speranza è che si possa arrivare all’adozione di un nuovo accordo globale che includa tutti i paesi della comunità internazionale per ridurre le emissioni di Co2 in atmosfera.

Proprio in vista di questo appuntamento internazionale APE, l’associazione europea delle aziende pubbliche del servizio idrico, in collaborazione con Gruppo CAP e MM, ha organizzato un convengo per ragionare insieme sul futuro dell’acqua e sulle sfide globali per gestirla al meglio.

“Obiettivo principale” ha spiegato nel suo intervento Alessandro Russo, presidente del Gruppo CAP “è quello di cercare insieme risposte concrete alle sfide del servizio idrico nelle città di domani. Mettere in rete le nostre esperienze è un aiuto e uno stimolo per il miglioramento continuo del servizio ai cittadini. Bisogna ribaltare il nostro modo di guardare al mondo. La crisi climatica ci sta offrendo l’opportunità di cambiare il nostro modo di agire”.

Secondo stime attendibili, la popolazione mondiale raggiungerà i 9 miliardi entro il 2050. Ciò determinerà una preoccupante pressione sulle risorse ambientali, a partire da quelle idriche che dovranno soddisfare una domanda crescente per consumi personali, agricoli e industriali. Un recente rapporto ONU prevede inoltre che entro il 2050 la domanda d’acqua crescerà del 55%, mentre già nell’arco di una quindicina d’anni potrebbe registrarsi una carenza di risorse idriche pari al 40% del fabbisogno mondiale.

In questo quadro diventa infatti di fondamentale importanza esplorare le possibili soluzioni gestionali e politiche che consentano di coniugare i bisogni di crescita mondiale con un uso sostenibile delle risorse.

“Per troppo tempo il settore idrico” ha aggiunto Russo “è stato per natura e per tradizione un ambiente poco propenso alle innovazioni. Negli ultimi anni però la competizione virtuosa tra aziende ha prodotto un fermento palpabile, e anche un settore conservatore come quello dell’acqua non è rimasto immune alle innovazioni tecnologiche, soprattutto quando si sono rivelate essenziali per la salute dell’uomo e per la sicurezza dell’ambiente. Noi, attraverso la Water Alliance, joint venture tra sette aziende pubbliche di Lombardia vogliamo confrontare e prendere spunto dalle eccellenze di ciascuna azienda perché siamo convinti che investire nell’innovazione significa far guadagnare competitività al sistema produttivo, ma anche dimostrare rispetto e cura per una delle più importanti risorse del nostro pianeta”.

L’appuntamento sarà per il prossimo dicembre a Parigi. Lì si vedrà se si riuscirà a raggiungere un accordo che possa dare respiro al nostro pianeta.