Idrico/ 21 aziende in house di Lombardia e Veneto: Le aziende pubbliche misurate su qualità ed investimenti

Comunicato stampa 14/07/2015
CON REGOLE CERTE E COPERTURA DEI COSTI AI GESTORI LA GESTIONE DELLE ACQUE METEORICHE

 Assago – 14 luglio 2015 | Neutralità della normativa rispetto agli aspetti proprietari e affidamento ai gestori della competenza su alcuni aspetti della gestione delle acque meteoriche, questo in sintesi il contenuto delle osservazioni che le 21 aziende idriche lombarde della Water Alliance e del Consorzio delle aziende venete Viveracqua, hanno presentato al Documento di Consultazione274/2015/R/IDR che l’ Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Servizio Idrico ha pubblicato in materia di convenzioni tipo per l’affidamento del servizio idrico integrato.

Una voce autorevole quella delle due associazioni di aziende in house che insieme servono 9,2 milioni di abitanti in circa 1400 comuni e che con 1,3 miliardi di euro di ricavi rappresentano di gran lunga la più importante realtà industriale nel panorama dell’idrico italiano. Ed è proprio sul binomio “industria” e “capitale pubblico” che si concentrano le osservazioni rivolte all’Autorità dalle aziende lombardo-venete che per la prima volta si rivolgono all’Autorità in maniera congiunta.

Le Aziende di Water Alliance e Viveracqua – dice il Presidente Alessandro Russo di CAP Holding, società capofila della Water alliance che ha provveduto al coordinamento del Gruppo interforze ed alla trasmissione ufficiale del documento - hanno saputo costruire nel tempo, un modello di impresa pubblica in grado di dialogare con i mercati finanziari grazie alle elevate capacità manageriali, ai risultati economici conseguiti negli anni e all’elevato grado di patrimonializzazione, nonché a una sempre maggiore trasparenza dei propri processi decisionali. In un contesto generale in cui la normativa nazionale, a differenza di quella europea, non riconosce il principio cardine della neutralità degli assetti proprietari rispetto al servizio svolto, penalizzando spesso le aziende in house con norme più stringenti, è necessario e urgente che l’Autorità si ponga su un livello più elevato per evitare di amplificare distorsioni che non fanno bene al mercat”.

Centrale nelle osservazioni anche il tema del dissesto idrogeologico, questione di scottante attualità su cui Palazzo Chigi ha attivato da tempo una Unità di Missione, in merito al quale le aziende di Water Alliance e Viveracqua chiedono chiarezza. Infatti se l’ipotesi di allargare il perimetro del servizio idrico integrato alla gestione delle acque meteoriche urbane per supportare i comuni è presa seriamente in considerazione, le aziende chiedono che il legislatore colmi le carenze normative che espongono oggi i gestori, qualunque sia la loro natura, a condizioni di elevata incertezza e rischio. Si pensi solo alla necessità di individuare i soggetti incaricati della pianificazione degli interventi e i meccanismi di coordinamento, le responsabilità connesse alla gestione del servizio e, non ultimo, lo strumento tariffario che consenta la corretta copertura finanziaria. La gestione integrata dei servizi di fognatura e depurazione rappresenta, infatti, il presupposto fondamentale per intraprendere, anche per un servizio così delicato per la sicurezza e la qualità dell’ambiente, quel percorso verso l’efficienza e la pianificazione degli investimenti che assicuri un adeguato sviluppo delle infrastrutture.