Trasformare i reflui fognari in energia pulita a costo zero. Questa è la sfida del progetto #Biometanow di Gruppo CAP, gestore del sistema idrico integrato della Città metropolitana di Milano, che mira a un risparmio annuo di oltre 1.000 tonnellate di C02. Si tratta di uno dei progetti di “Zerosprechi - verso un’economia circolare”, l’iniziativa di Amici della Terra, associazione che si occupa di promuovere politiche e comportamenti orientati alla protezione dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile, attraverso campagne di opinione, informazione ed educazione ambientali.
“Zerosprechi – verso un’economia circolare” è stata presentata ieri alla Camera dei Deputati nel corso di una conferenza stampa promossa dal Ministero dell’Ambiente, alla presenza del Sottosegretario per l’Ambiente Vannia Gava, e durante la quale è stato lanciato ufficialmente il sito www.zerosprechi.eu.
Gli obiettivi del sito sono chiari: contribuire a diffondere un’informazione ambientale il più possibile oggettiva, i cui dati derivano da fonti ufficiali dichiarate, con focus divulgativi dedicati a specifici aspetti di carattere scientifico.
"Siamo orgogliosi di far parte dei progetti scelti dagli Amici della Terra per Zerosprechi - spiega il Presidente e Amministratore Delegato di Gruppo CAP, Alessandro Russo-. La sfida che abbiamo raccolto è stata quella di trasformare un depuratore dell'area metropolitana di Milano in una vera e propria bioraffineria e in un distributore di carburante: un progetto nato grazie alla collaborazione con realtà dotate di competenze tecniche e scientifiche d'avanguardia, con lo sguardo rivolto al futuro e la sensibilità ambientale che guida ogni nostra azione."
#Biometanow è il progetto che Gruppo CAP sta portando avanti nel depuratore di Bresso-Niguarda, periferia Nord di Milano, dove è stato realizzato il primo distributore di metano prodotto proprio utilizzando i reflui fognari, ovvero i cosiddetti “fanghi di supero”, prodotti di scarto del processo di depurazione delle acque nere. Quello di Gruppo CAP è uno dei primi casi nel panorama italiano di progetto di trasformazione degli impianti di depurazione in bioraffinerie.
L’obiettivo è estrarre tutto il valore possibile dai fanghi di depurazione, trasformando un processo industriale energivoro in un ciclo virtuoso, in ottica di economia circolare. Il progetto è stato avviato nel 2016 con il supporto scientifico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e grazie alla collaborazione tecnologica di FCA (Fiat Chrysler Automobiles).
A settembre dello stesso anno è stato presentato il primo distributore di biocarburante ottenuto da reflui fognari. Un grande risultato che, su larga scala, permetterà nei prossimi anni di rifornire i propri veicoli direttamente dai depuratori. Si stima infatti che solo il depuratore di Bresso arriverà a sviluppare una produzione annua di biometano di 341.640 kg, sufficienti ad alimentare 500 veicoli per 15 mila km all’anno:7.500.000 km percorribili complessivi, equivalenti a quasi 200 volte la circonferenza della Terra. Si stima che la produzione di biometano dell’impianto di Bresso (corrispondente a 90mc/h di biogas) servirebbe ad alimentare 500 auto per 15.000km/anno, generando una riduzione di 1.140 t/anno CO2eq.
L’obiettivo a lungo termine di Gruppo CAP che gestisce 61 depuratori sul territorio di propria competenza, è quello di creare una rete di bio-raffinerie su tutta l’area metropolitana, e quindi estendere l’estrazione di biometano anche agli altri impianti, a partire da quelli di Pero e Sesto San Giovanni.