Gruppo CAP / Il depuratore di VAREDO è definitivamente chiuso. Maxi operazione da 8 milioni di euro a vantaggio del seveso e dell

Comunicato stampa 16/03/2015
Il pubblico che funziona: grazie alla cooperazione fra il Gruppo CAP – azienda pubblica del servizio idrico

 Il presidente del Gruppo CAP, Alessandro Russo ha aperto oggi a mezzogiorno la paratia che faceva confluire i reflui all’interno del depuratore di Varedo, deviando definitivamente le acque nei nuovi collettori che le porteranno all’impianto di Pero. Si conclude così il progetto di dismissione del vecchio depuratore che ha raccolto fino a oggi gli scarichi dei cittadini di 8 Comuni. Un impianto realizzato negli anni 60, che non reggeva più il confronto coi tempi e con le nuove norme, sempre più restrittive, sui limiti allo scarico.

Ne beneficiano soprattutto i cittadini – ha spiegato il sindaco di Varedo Diego Marzorati aprendo la conferenza stampa – grazie a 60 mila metri quadri di area che lambisce il Seveso per la quale inizia oggi una nuova vita. Tutto questo grazie alla collaborazione fra CAP, i Comuni, le province, gli ATO e la Regione: ci siamo seduti intorno a un tavolo e oggi possiamo dire, tutti insieme, che abbiamo rispettato la parola data e portiamo a casa un grande risultato a beneficio dei cittadini, ma anche del fiume e del territorio”.

Gli fa eco il presidente Russo, che illustra “uno degli interventi più importanti a livello nazionale per uscire dall’infrazione comunitaria, per la quale il Gruppo CAP ci mette la faccia: entro la fine dell’anno risolveremo tutte le situazioni ricomprese nell’infrazione UE su fognature e depuratori. Nel nostro territorio non si pagheranno multe per questo.”

Il direttore generale Michele Falcone affronta negli aspetti più tecnici, descrivendo l’intervento e la scelta di non costruire una nuova infrastruttura, perché “se la struttura di Varedo andava necessariamente dismessa, perché è collocata in una zona molto urbanizzata e risale agli anni 60, l’impianto di Pero è sufficientemente equipaggiato per ricevere anche i reflui da Varedo, occorreva però costruire i collettori che da Varedo raggiungessero le linee fognarie che arrivano a Pero. Questo lavoro è stato fatto più velocemente possibile, con diverse squadre in contemporanea su diversi cantieri, tanto che si è concluso con largo anticipo sulle previsioni. Dopo le operazioni di pulizia e messa in sicurezza, nei prossimi giorni si procederà alla demolizione del vecchio impianto e, dopo i carotaggi che verificheranno l’assenza di inquinamento, partirà la riqualificazione dell’area: 60mila metri quadri che diventeranno parco fluviale, riconvertito, attrezzato e fruibile per i cittadini, grazie anche al finanziamento della Regione Lombardia. La riqualificazione procederà per step successivi, e arriverà nel 2017 a offrire ai cittadini un’ampia zona verde dove prima c’era un impianto vecchio e inadeguato”.

 Conclude la conferenza Viviane Iacone, dirigente della Struttura Pianificazione, tutela e riqualificazione delle risorse idriche della Regione Lombardia, che ha sottolineato i due aspetti fondamentali dell’opera: “da una parte i cittadini, al posto del vecchio depuratore, avranno un’ampia area verde, dall’altra parte viene eliminato un elemento di degrado del Seveso, che è uno dei bacini fluviali più compromessi. Inoltre è stata importante la capacità dimostrata di stare in un serrato cronoprogramma per un intervento così complesso e articolato: le istituzioni e le aziende al lavoro hanno dimostrato che è possibile operare nei tempi giusti”.

Al termine della conferenza stampa, ci si è spostati tutti al vicino depuratore dove, alla presenza dei sindaci degli 8 Comuni coinvolti, di tutti gli enti e le istituzioni, dei vertici del Gruppo CAP, il presidente Russo ha azionato il meccanismo che alza la paratia, deviando definitivamente i reflui all’impianto di Pero.

Un applauso ha salutato il passaggio delle prime acque nei nuovi collettori, visibile grazie ad un canale lasciato appositamente aperto, e l’inizio della nuova vita di quest’area: al posto degli odori di un vecchio impianto, i cittadini potranno respirare l’aria pulita di un parco.