Dall’Hortus dell’Oman a Canegrate: nuova tappa, la 6°, per le Case dell’Acqua allestite in Expo dal Gruppo CAP che tornano a nuova vita sul territorio milanese. La prima è stata, a marzo, Cassina de’ Pecchi, in arrivo dal Kazakistan, Il 22 maggio la Casa di piazzetta Monaco è stata inaugurata a Pieve Emanuele, e il 29 è arrivata a Solaro la casetta di Piazzetta Brasile, mentre quella di piazzetta Irlanda è approdata a Gudo Visconti il 5 giugno. Nel frattempo, il 15 maggio, la struttura che aveva dissetato i visitatori di Cascina Triulza è stata ricollocata dov’era, perché lo spazio della società civile continua ad essere attivo anche dopo la fine di Expo.
“Quando abbiamo installato le Case dell’Acqua in Expo abbiamo sottolineato subito che avrebbero avuto un futuro dopo l’esposizione universale: siamo già alla sesta struttura riposizionata, entro la fine dell’anno tutte e 18 le nostre casette saranno di nuovo attive nel territorio, all’insegna dell’economia circolare, un fronte su cui l’azienda sta investendo tempo e risorse con il programma CAP21, impegni di sostenibilità. - il presidente Alessandro Russo annuncia così l’inaugurazione di Canegrate - Come le sue sorelle, si tratta di una struttura intelligente, in grado di dialogare da remoto con i servizi di CAP grazie a un avanzato sistema di telerilevamento che tiene sotto controllo parametri quali consumi, carica di CO2 residua per la gasatura, nonché segnalare eventuali problematiche che ne abbiano provocato il blocco, così da permettere ai tecnici di intervenire con tempestività”.
L’acqua di queste piccole e innovative strutture, naturale e frizzante, refrigerata, buona da bere e amica dell’ambiente, continua dunque a dissetare i cittadini: ideate apposta per Expo - dove hanno erogato oltre 9 milioni di litri di acqua nei sei mesi, che equivalgono a più di 18 milioni di bottigliette di plastica da mezzo litro - le casette sono state riassegnate attraverso un concorso di idee per valorizzare il territorio, aperto a tutti i Comuni dell’area metropolitana. Tra le proposte arrivate ne sono state selezionate 18 in base ai criteri di rilievo artistico, culturale o paesaggistico, affluenza e accessibilità.
“Il Comune di Canegrate – racconta il sindaco, Roberto Colombo – si è aggiudicato la Casa dell’Acqua che per sei mesi era stata installata nell’Hortus dell’Oman in Expo, grazie a una proposta che riguarda un contesto naturalistico importante anche in un’ottica sovracomunale: l’area verde di via Garibaldi/Rosselli è infatti servita dal percorso ciclopedonale di collegamento fra i Comuni di Arconate, Busto Garolfo, Canegrate, Casorezzo, Dairago, Inveruno e Villa Cortese. Un’area attrezzata ed eterogenea, dove la Casa dell’Acqua rappresenterà, in particolare per i bambini, una forma di educazione alla valorizzazione e al consumo consapevole dell’acqua potabile e al rispetto di questo fondamentale bene comune”.
L’inaugurazione è prevista per domenica 12 giugno alle ore 11 in via Garibaldi.
A tagliare il nastro ci sarà il sindaco, Roberto Colombo, e il presidente di CAP Alessandro Russo.
Prossime inaugurazioni: nei prossimi giorni a Rodano è in arrivo la casetta dell’ingresso Est all’Area Expo, mentre nel mese di luglio a Magenta arriverà la casa del Cluster Riso e a Gorgonzola quella del Children Park. Le altre Case se le sono aggiudicate i comuni di Bollate, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Garbagnate Milanese, Lainate, Marcallo con Casone, Noviglio, Robecchetto con Induno, Senago e Sesto San Giovanni.
Su ciascuna di queste case, per tutta la durata di Expo, è stata esposta un’illustrazione del luogo prescelto per la futura collocazione, per ricordare ai visitatori che l’area metropolitana milanese è ricca di luoghi da scoprire.
L’installazione di questi impianti produce anche importanti risparmi dal punto di vista ambientale: ciascuna di queste case è in grado di erogare fino a 7 mila litri di acqua al giorno, equivalenti a quanto contenuto in 4 mila e 600 bottiglie di plastica da un litro e mezzo al giorno. Tradotto in termini impatto sull’ambiente, l’utilizzo di questi impianti permette di non consumare 372 kg di petrolio al giorno e di non immettere in atmosfera diverse sostanze inquinanti, circa 427 kg di anidride carbonica, consumate in fase di produzione di Pet, materiale di cui sono composte le bottiglie d’acqua.