Dal rifiuto un nuovo oggetto

Nel 2021 Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico della Città metropolitana di Milano, ha avviato il progetto sperimentale e di ricerca “CAPitoli urbani” con Social Factory - spinoff dell'Università Iuav di Venezia - per studiare un nuovo processo per la trasformazione e il riciclo di materiale di scarto (non diviso e pre-selezionato) in lastre presso-fuse lavorabili meccanicamente in tecnologia sottrattiva.

CAPitoli urbani è un programma di ricerca per valorizzare i rifiuti plastici con l'obiettivo di riciclarli e creare nuovi materiali sostenibili che possano essere utilizzati anche per realizzare oggetti di design.

Il processo di produzione prevede diverse fasi, di selezione e di opportuna ricombinazione del materiale di scarto, al fine di poter poi utilizzare delle macchine di stampaggio che permettono di produrre lastre realizzate a partire dagli scarti degli involucri di prodotti caseari giunti a fine ciclo, trattati nei depuratori di Gruppo CAP.

Questi scarti agroalimentari vengono utilizzati nel processo di digestione anaerobica, in aggiunta ai fanghi di acque reflue, per aumentare la produzione di biogas; gli scarti degli imballaggi in plastica invece vengono utilizzati proprio per il programma CAPitoli Urbani, chiudendo così il concetto di economia circolare.

La sperimentazione ha valutato le variazioni estetiche che si possono generare da diversi compositi di scarto, risultando di fatto in raccolte differenziate, con proprietà estetiche e narrative diverse a seconda della tipologia di scarto di partenza.

Video cover

I tavoli

realizzati grazie alla collaborazione con il designer Andrea Zambelli e lo studio Martinelli-Venezia

I Partner

Il progetto ha visto la partecipazione di un'ampia rete di attori coinvolti direttamente e indirettamente, che vanno da: un'università (Politecnico di Milano, Dipartimento del Design), aziende della filiera agroalimentare nell'ambito della grande distribuzione, un'associazione culturale territoriale (Repubblica del Design), una galleria d'arte internazionale (Rossana Orlandi) e un Fablab verticale sui temi dell'economia circolare (Design Differente).

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