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Trenta le proposte del percorso partecipativo accolte e inserite nel progetto

Da istanze a misure concrete, la Biopiattaforma CAP-CORE si arricchisce dell’esperienza di confronto con il territorio, la cittadinanza e le organizzazioni locali. Monitoraggio costante dei dati ambientali, laboratori di partecipazione con la cittadinanza per definire l’attività di compensazione condivisa con i cittadini, l’istituzione dei comitati consultivi dei cittadini (RAB, residential advisory board): sono solo alcuni degli elementi della seconda fase del progetto di simbiosi industriale di Sesto San Giovanni, che mira a unire termovalorizzatore e depuratore in un polo green e carbon neutral altamente innovativo dedicato all’economia circolare.

Organizzato ieri a Sesto San Giovanni dai Comuni di Sesto San Giovanni, Cologno, Pioltello, Segrate e Cormano, insieme a Gruppo CAP, gestore del servizio idrico integrato della Città metropolitana di Milano, e a CORE S.p.a., Consorzio Recuperi Energetici, l’incontro aperto a tutti è stata l’occasione per presentare il documento di restituzione con tutte le risposte alle osservazioni e alle istanze emerse nel corso dei 5 incontri del processo partecipativo BioPiattaformaLab, dalla Conferenza Preliminare dei Servizi e nei diversi incontri con le amministrazioni comunali coinvolte.

Il paper finale ha fornito una mappatura completa ed esaustiva in merito all’accoglimento o meno delle proposte con l’indicazione, dove possibile, delle successive fasi di implementazione. Con motivazioni di natura ambientale, amministrativa, economica, sono 89 le osservazioni e le richieste raccolte con relativi feedback formulati nel documento finale. Durante l’incontro sono state argomentate tutte le osservazioni, dando conto di come sono state accolte e inserite negli atti di gara e di quali, invece, seguiranno un diverso iter.

Più di un terzo del totale, 30 in tutto, sono le osservazioni di carattere ambientale e amministrativo che Gruppo CAP ha già inserito nelle specifiche tecniche degli elaborati di gara per la redazione del progetto definitivo. Pubblicato il 15 marzo 2019, il bando è disponibile sul sito Gruppo CAP al link https://bit.ly/2HIJsLq.

Approvato dall’Assemblea dei Soci CORE di cui fanno parte i 5 comuni interessati, il progetto di fattibilità tecnico-economica è dunque pronto per lo step successivo: la progettazione definitiva, che recepirà tutte le osservazioni e prescrizioni ricevute prima di avviare il Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR), che comprende tra gli altri il VIA (Valutazione Impatto Ambientale).

Di seguito la sintesi degli aspetti più rilevanti emersi dal confronto con gli stakeholder locali e recepiti da Gruppo CAP:

RELAZIONI CON IL TERRITORIO
I momenti partecipativi di dialogo diretto con il territorio saranno una costante del progetto Biopiattaforma. Come recepito all’interno del bando di gara per la realizzazione del polo di Via Manin, verranno costituiti veri e propri laboratori partecipativi per facilitare il confronto con la cittadinanza e promuovere scelte e decisioni condivise, affrontare gli aspetti architettonici e di caratterizzazione dell’edificio, che consentiranno di far emergere proposte di intervento straordinarie legate al tema della sostenibilità e della qualità ambientale, con particolare attenzione ai quartieri adiacenti l’impianto. Attraverso i laboratori partecipativi, l’Amministrazione Comunale di Sesto San Giovanni e Gruppo CAP risponderanno in modo più efficace alle necessità dei cittadini assicurando una maggiore corrispondenza tra i bisogni da soddisfare e le risorse disponibili.

Parallelamente ai laboratori partecipativi sarà attivata un’altra forma di partecipazione analoga nelle forme e negli obiettivi ai Residential Advisory Board (RAB), comitati consultivi costituiti da aziende, amministrazioni, cittadini e comitati che hanno preso parte al percorso partecipativo. L’organismo che sarà istituito avrà il compito di seguire l’intero iter del progetto e di rappresentare un organo consultivo nell’ambito di tutte le scelte e le fasi del progetto.

Nello spirito di rendere tutti gli step di realizzazione del progetto fruibili e condivisi, il gestore del servizio idrico della Città metropolitana presenterà una Road Map di massima dell’iter autorizzativo e della successiva fase di cantiere, pubblicandola sul sito di biopiattaformalab.it che verrà aggiornata in modo tempestivo e regolare.

ASPETTI AMMINISTRATIVI
Per quanto riguarda gli aspetti amministrativi messi in evidenza dalla cittadinanza, sono 17 le richieste già recepite e inserite negli elaborati del bando di gara per la redazione del progetto definitivo. Saranno parte integrante del progetto definitivo della piattaforma lo studio di compatibilità idraulica, che mira a verificare il rischio idraulico della struttura, l’inserimento di soluzioni di drenaggio urbano sostenibile quali tetti verdi, pareti verdi ecc. che favoriscano la ritenzione e la traspirazione delle acque meteoriche, e l’analisi preliminare del rischio, con modifiche progettuali che salvaguardino il funzionamento della biopiattaforma in caso di esondazione del fiume Lambro. Sarà inoltre garantita un’informazione e un aggiornamento costante di tutte le fasi operative dei lavori, per permettere agli organi di controllo di verificare in qualsiasi momento lo stato di avanzamento del progetto.
 
ASPETTI AMBIENTALI
Al centro delle istanze emerse dal confronto con stakeholder ed enti locali vi sono inoltre aspetti quali l’impatto ambientale del nuovo impianto e della sua attività produttiva, il progetto architettonico della Biopiattaforma e il suo inserimento nel contesto urbano della cittadina sestese, la salute e l’educazione alla sostenibilità. Temi di rilevanza fondamentale per cui Gruppo CAP ha già provveduto a recepire e inserire parte delle richieste avanzate nelle specifiche tecniche del bando relativo al progetto definitivo attraverso prescrizioni relative alla mitigazione dell’impatto ambientale e paesaggistico. Ulteriori scelte sull’area verde potranno essere assunte durante i momenti partecipativi che saranno attivati.
L’impegno assunto è inoltre quello di adottare per la progettazione definitiva le Best Available Technologies (BAT), anche se non ancora recepite dalla normativa vigente, che prevedano l’impiego delle migliori tecnologie disponibili per il trattamento dei rifiuti. Ai progettisti è stato inoltre richiesto di includere valutazioni strategiche di lungo periodo sull’andamento della raccolta dei rifiuti nell’area.

Una parte delle richieste ambientali sollecita la conduzione di nuove indagini preliminari ambientali che Gruppo CAP provvederà ad effettuare attraverso un’ulteriore specifica campagna di indagini ambientali nel corso del 2019 e comunque prima della validazione degli elaborati di progettazione definitiva al fine recependo tutte le osservazioni presentate.  Per quanto riguarda il tema delle emissioni, così come previsto dalla normativa, Gruppo CAP installerà specifici dispositivi per rilevare e analizzare le emissioni dell’impianto di trattamento, garantendo con cadenza annuale analisi sui modelli di ricaduta territoriale. L’installazione invece di presidi di monitoraggio fissi all’esterno dell’area impianti spetterà invece ad ARPA e agli altri enti di controllo regionali.

Nel nome della più assoluta trasparenza, una piattaforma web fornirà costantemente gli aggiornamenti in merito ai dati relativi all’operatività dell’impianto.

Per concludere il capitolo relativo agli aspetti ambientali, Gruppo CAP metterà a disposizione un budget specifico per effettuare un monitoraggio dell’impatto sullo stato di salute dei cittadini. Il monitoraggio sarà eseguito da ATS (Agenzia di Tutela della Salute) dopo 1 anno di esercizio dell’impianto, e verrà condiviso in un’apposita sezione su www.biopiattaformalab.it. In sinergia coi Comuni e coi gestori della raccolta differenziata saranno infine organizzate iniziative volte a promuovere politiche di sostenibilità, comportamenti virtuosi e progetti educativi con la collaborazione di CORE.