L’acqua che sgorga nelle case dei 134 Comuni della Città metropolitana di Milano è buona, sana e di ottima qualità, grazie agli oltre 26.000 campioni che Gruppo CAP preleva e controlla ogni anno. Un esame severo per superare il quale l’acqua deve ottenere l’ok su quasi 750.000 parametri chimici e microbiologici. Eppure l’Italia è uno dei primi tre Paesi al mondo per consumo di acqua in bottiglia. E l’area della Città metropolitana di Milano non fa eccezione: nonostante i comportamenti virtuosi dei comuni lombardi in termini di riciclo e attenzione all’ambiente, i cittadini continuano a immettere bottiglie di plastica nell’ambiente, con tutte le conseguenze del caso.
Sono questi i dati emersi durante l’incontro svoltosi nella sede di Piazzale Morandi a Milano, organizzato da Gruppo CAP in collaborazione con FAST, la Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche. Un’occasione per riflettere sulla sfida globale da affrontare per arrestare il consumo eccessivo di plastica.
Alla prima parte del seminario hanno partecipa Lorenzo Barilli, Responsabile dei laboratori di acqua potabile di Gruppo CAP, Piero Pelizzaro, dal 2017 Chief Resilience Officer per il Comune di Milano, che ha presentato la campagna MilanoPlasticFree del Comune di Milano nata per promuovere gli esercizi commerciali milanesi che volontariamente decidono di ridurre l’uso degli imballaggi e della plastica usa e getta; e Barbara Meggetto, Presidente di Legambiente Lombardia, che ha presentato i progetti che portano avanti e le campagne che promuovono per sensibilizzare all’utilizzo dell’acqua che si beve a casa.
Nella seconda parte del seminario, hanno portato la loro esperienza anche Cesare Delaini di Lifegate, considerata il punto di riferimento della sostenibilità che conta su una community di oltre 6 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità. Silvia Olivieri di Worldrise Onlus che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino attraverso un percorso incentrato sulla sensibilizzazione, la creatività e l’educazione. Sergio Vazzoler di Ferpi ha infine concluso l’incontro, fornendo un’interessante analisi sulla comunicazione ambientale, nonché le linee guida per affrontare il tema con professionalità e metodo.