Flood hide e resilienza territoriale

In collaborazione con l’Università Statale di Milano e il Consorzio Est Ticino Villoresi, abbiamo avviato il progetto pilota Flood Hide per il recupero del reticolo idrico minore attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative.

Il programma, che prevede lo stanziamento di oltre un milione di euro, ha per obiettivo lo smaltimento dell’eccesso di acque meteoriche e il controllo dell’innalzamento della falda attraverso la riattivazione del sistema di rogge, canali e fontanili che costituiscono il reticolo idrico minore, la cui costruzione risale a più di otto secoli fa.

Il tema è stato al centro del convegno dal titolo Acqua e Resilienza Territoriale, promosso da Gruppo CAP il 4 luglio 2016: qui trovi la versione PDF degli atti.

Le metropoli e l’acqua

Strategie urbane di adattamento al cambiamento climatico Dalle riflessioni del convegno è nata la pubblicazione “Le metropoli e l’acqua. Strategie urbane di adattamento al cambiamento climatico”, primo volume della collana di studi e ricerche Linee d’Acqua, edita da Guerini e Associati.

Le acque piovane attualmente confluiscono in fognature e depuratori progettati per gestire le acque di scarico domestico e industriale, ma i recenti problemi di sovraccarico causati da eventi meteorici molto intensi hanno determinato l'urgente necessità di trovare soluzioni innovative per evitare fuoriuscite.

Nei territori di pianura compresi tra i fiumi Ticino e Adda, in aggiunta, si verifica una tendenza all'innalzamento della falda, che in alcune zone ha raggiunto livelli tali da richiedere interventi di pompaggio, sovraccaricando gli impianti e rendendo quindi più difficoltosi i processi di depurazione.

Per questo motivo il percorso di prevenzione che abbiamo progettato insieme a Consorzio ETVilloresi e UNIMI mette in campo soluzioni innovative di ingegneria idraulica e ambientale: le acque raccolte saranno convogliate in polmoni di fitodepurazione e poi utilizzate nel settore agricolo.

Il progetto pilota riguarderà il fontanile Briocco, sul territorio di Rho, che verrà recuperato e collegato a un tratto del reticolo idrico in cui saranno convogliate le acque di pompaggio di falda di un grande parcheggio interrato e le acque di scambio termico del condizionamento di un cineteatro.